Continuano gli appuntamenti con il cinematografo Poverania nel giardino di zona Bandita a Venezia
Nonostante la concorrenza di eventi come i mondiali di calcio e la sagra di san giacomo, l’affluenza alle nostre grigliate di cinema indipendente e autoprodotto è costante e raccoglie un pubblico curioso e attento a cosa viene mostrato.
Il secondo appuntamento ha visto sullo schermo il divertente “Torino Nera” di Massimo Russo: una bizzarra commistione di detective story e humor nero, spericolati inseguimenti tra utilitarie e satanismo da fumetto, senza tralasciare una certa critica sociale.
Abbiamo fatto due chiacchere con il regista. Eccole qua.
– Torino Nera è un film che mischia vari registri – humornero, commedia, critica sociale – da dove viene questa scelta?
La scelta del mescolamento digeneri non è neanche stata così voluta e decisa a tavolino come sembra ma credoche sia dovuta alla genesi stessa del film. Inizialmente ToNe avrebbe dovutoessere un drammatico puro, serio e molto nero (tutti i personaggi sarebberomorti), realizzato male e quindi avrebbe fatto ridere per l’intrinseca naturatrash. Poi ho riscritto la sceneggiatura in chiave cazzara perché decisi direalizzare il film al meglio delle mie capacità e possibilità tecniche. A quelpunto, per evitare il trash involontario, cambiai registro perché un comicogrottesco mi avrebbe perdonato maggiormente gli inevitabili errori e le inevitabilimancanze. Poi il film avrebbe dovuto essere in ogni caso un pugno nello stomacoma sarebbe stato brutto, troppo brutto, fare fuori tutti i personaggi cosìqualcuno l’ho salvato. Attraverso tutte queste trasformazioni il film èdiventato quello che è, non un film di genere ma un film di generi. Abbiamoscelto un termine per inquadrarlo. ToNe è un film “crossover”, incrocio digeneri.
-i personaggi del film sembrano usciti da un fumetto anni’70 (il detective marcio, il commissario fascistone, il superborghese…). perchè questa scelta?
Ancora una volta, consci delle nostre mancanze abbiamo fattodelle scelte e una di queste è stata premere sul pedale dell’acceleratore,caricando personaggi e situazioni. ToNe è un film che ha almeno tre livelli di lettura,quello del film scemo, quella psicanalitica e quella politico sociale.Tralasciando la lettura psicanalitica direi che il film è un’allegoria criticadella società, del sistema economico e degli italiani. Il film a volte sembracriptico, specie nel finale. Andrebbe rivisto un paio di volte perché è pienodi citazioni, di riferimenti storici, politici e di cronaca e tutti ipersonaggi sono la metafora di qualcosa di altro. Gli oggetti, i dialoghi, leinquadrature, le auto, i costumi rivelano i più profondi messaggi del film.Solo cogliendo questi “indizi” si può conoscere e comprendere appieno il film,la sua natura, il suo contenuto, il suo triplo finale, che per questomeriterebbe un’analisi approfondita. Poi se non avete voglia rimane un film fruibilee divertente con uno degli inseguimenti più demenziali degli ultimi anni frauna 500 e una 112 e con personaggi assurdi e divertenti.
-quanti soldi è costato il film? in che cosa li avete spesi?Quanto il budget ha influenzato la realizzazione del film?
In un film il budget è tutto. In base al budget prendi unascelta o prendi l’altra, fai una cosa o non la fai. Per fortuna siamo statiabbastanza punks da interpretare in maniera creativa la mancanza assoluta dibudget e quello che era una mancanza l’abbiamo trasformato in unacaratteristica, una peculiarità, un’idea geniale, un messaggio politico e viadicendo. Con più soldi sarebbe stato un film più leccato e preciso tecnicamente(ToNe comunque mantiene una sua dignità tecnica n.d.a.) ma magari meno frizzante,chissà!
Ad ogni modo la cifra finale è di 5000 euro per un film di90 minuti, con 75 scene, con 120 pose, con 150 comparse, una scena diinseguimento, con case, ville, obitorio, decine di locations, esterne einterne, diurne e notturne e un paio di scene girate all’estero in Francia,Costa Azzurra. Le tre più grandi locations sono costate 2500 euro, tutto ilresto è stato fatto gratis.
-una critica che è stata avanzata è sulla fotografia delfilm, molto leggibile e senza grossi contrasti, che richiama al mondodella fiction televisiva. Era una scelta conscia o dovuta ai mezzicon cui avete girato e post prodotto?
Il film è stato girato in SD con una Panasonic DVX100 primaserie, camera ormai vetusta e che già allora aveva tanti troppi limiti. A questosi aggiunge la povertà estrema di mezzi (avevamo solo 6 lampade in tutto) peravere una situazione di difficoltà estrema dal punto di vista della fotografia.Le immagini comunque, in linea generale, non erano male visto le premesse. Hodeciso per una correzione colore che eliminasse l’effetto da telegiornale e daBetacam che a volte si presentava, ovvero fortissimi contrasti e immaginitaglienti. Ho quindi ammorbidito molto i contrasti e aggiunto un micro blur atutto il film. Che, tra l’altro, è la linea di tendenza di molti lavorihollywoodiani di oggi, avere immagini molto morbide e non tagliate allaIspettore Callahan. Stavo per aggiungere una finta grana pellicola poi hopensato che il film era stato girato in digitale e pertanto fintare la pellicolasarebbe stato un “vorrei ma non posso” per cui ho rinunciato. ToNe è un film indigitale autoprodotto e per tanto non avrà mai la pasta di un film in pellicola35 mm.
– Quali sono le influenze cinematografiche di Massimo Russo?
Non ho influenze cinematografiche particolari ma piuttostoun sottofondo fatto di tutto ciò che mi piace o mi è piaciuto. Non ho un autoredi riferimento. Sono laureato in cinema ma non sono un cinefilo e certe coseincensate dagli intellettuali e dai critici del cinema a mio parere sono dellegrandi cagate, per dirla alla Fantozzi (non la Corazzata Potemkin, che tral’altro dura circa un’ora e 10 minuti e non quattro ore). Detto ciò in ToNe homesso tutto quello che mi piaceva, ho preso in giro tutto quello che mi andavasenza farmi troppe domande, viene citato e sbeffeggiato Kubric con Eye WideShut e omaggiato Jackie Chan con Project A, senza soluzione di continuità ovolontà di fare classifiche.
– Prossimi progetti?
Dopo ToNe abbiamo realizzato il pilota di una serie televisivachiamata “2 di Picche”. Uno dei progetti futuri è realizzare questa serie, senon la faremo per la TV la faremo per il web. 2DP comunque vivrà. A breve nerealizzeremo una puntata virale e la metteremo sul web. Un’altra cosa chevorrei fare è un secondo film, un “ToNe2”, un sequel che sto scrivendo e chesarà pieno di cose e di idee. Ho scritto anche una sceneggiatura noir per laquale sto cercando produzione. Idee ce ne sono tante, sono i mezzi che mancano.
-ultima: cosa ne pensi di poverania? credi che iniziative diquesto tipo possano aiutare il cinema low budget ad otteneremaggiore
visibiltà o ad attivare collaborazioni tra creativi chelavorano nell’ambito? oppure può diventare una gabbia di nichhiarispetto ad altre esperienze meno settoriali (festivals, rassegne…)
Poverania è una gran figata e deve ingrandirsi e continuaread esistere. Poverania è la nostra ancora di salvezza rispetto alla merda cheil nano incatramato e i suoi servi ci propinano quotidianamente da almeno 30anni, è la possibilità che parte dal basso per un mondo dell’intrattenimentocinematografico differente, è la naturale crisi di rigetto rispetto ad unregime di dittatura culturale (e non solo culturale), è la resistenza dellacultura libera e deve crescere e crescere e crescere. Quello che diventerà nonlo so, dipenderà da tanti fattori, dipenderà molto anche da noi non farlorimanere un esercizio fine a se stesso, una roba di nicchia ma farlo diventareun veicolo di contro cultura e di contrattacco al regime vigente.
Per contatti siamo su Myspace, Facebook e sul sito ufficiale www.torinonera.it , inoltre siamo anchecome fanpage e gruppo su Facebook sia come Torino Nera sia come 2 di Picche. Siamo inoltre su Youtube con il canale msrx08 .